Visto il successo del "Non essere un asino" di qualche settimana fa [Link] , oggi ripropongo una metafora sul regno animale (qui le trovi tutte [Link]).

In particolare, oltre a non essere un asino che, se ricordi, non ha niente a che vedere con l'essere cocciuti, dobbiamo cercare di non essere dei piccioni (sto un po' degenerando lo so).

Mi riferisco, in particolare, ai piccioni di Skinner.

B.F. Skinner viene spesso menzionato nei libri di psicologia, ed è considerato il padre della psicologia comportamentale, ovvero tutto ciò che riguarda rinforzo positivo, negativo etc. (E' il tipo dei cani che salivavano quando sentivano la campanella).

Skinner ha addestrato decine di specie diverse, ma era specializzato con topi e i piccioni. (Qui il video dei suoi piccioni che giocano a pingpong [Link])

L'esperimento di cui ti voglio parlare è uno che ha me ha colpito tantissimo, e che non ha niente a che vedere con il pingpong.

Diversi piccioni furono messi in gabbie separate, ognuna con un dispenser di mangime, che veniva dispensato esattamente ogni 15 secondi.

I piccioni cominciarono fin da subito a cercare un modo per velocizzare il rilascio del cibo, o capire quantomeno cosa lo scatenava.

Il cibo veniva rilasciato indipentendemente da cosa i piccioni facessero, ma questi cominciarono a sviluppare rituali sempre più elaborati, convinti che essi accelerassero l'uscita del cibo.

C'erano quelli che beccavano in continuazione un angolo della gabbia, chi camminava in tondo, chi gorgogliava (o qualsiasi verso facciano i piccioni) e raspava le zampe in maniera intermittente.

Basandosi sulla psicologia comportamentale questo succedeva perché, se il cibo veniva rilasciato mentre il piccione faceva un determinato movimento, si creava un rinforzo positivo.

Nel suo cervello si creava l'associazione movimento → cibo.

Ripetendo il processo, veniva portato a fare i rituali più strani, e non si rendeva conto che non avevano niente a che vedere con il rilascio del cibo.

Come al solito, dall'altro della nostra superiorità, il pensiero che ci sorge è "hahah stupidi piccioni, io essere umano non potrei mai essere cosi scemo".

Se hai imparato la lezione dal punto sugli asini, ci caschiamo fin troppo.

Perché i nostri "dispenser" sono solo più effimeri e difficili da vedere.

Hai mai sentito espressioni del tipo "Se non allaccio prima lo scarpino destro e poi il sinistro gioco male", "Ogni volta che metto questa camicia i primi appuntamenti vanno bene" (mi dichiaro colpevole di questo) o, la mia preferita: "No ma TI GIURO che questo oroscopo ci azzecca sempre!".

Perché crediamo a queste cose?

I motivi sono due.

Il primo è il rinforzo positivo.